di Marco Bersani, Attac Italia
*articolo pubblicato su il manifesto del 7 giugno 2025 per la Rubrica Nuova finanza pubblica
Nei giorni scorsi, l’Unione europea ha inoltrato le consuete raccomandazioni agli Stati membri in merito ai rispettivi bilanci nazionali. La novità è che la prima raccomandazione per ognuno dei 27 Stati membri riguarda l’aumento delle spese militari.
D’altronde, prima di cambiargli pudicamente nome, il piano di “rilancio” economico europeo si chiamava “Rearm Europe”. In ossequio a tale piano l’Unione europea ha attivato il Safe, un nuovo strumento finanziario dedicato a sostenere gli investimenti degli Stati nel settore della Difesa, che servirà a elargire prestiti fino a un massimo di 150 miliardi di euro.
Nel frattempo, sono già 16 gli Stati membri che hanno deciso di attivare la clausola di salvaguardia, ovvero il meccanismo che permette di non conteggiare all’interno dei vincoli del patto di stabilità le spese per la difesa e per gli armamenti.


