Presidio Mercoledì 9 ore 11.00 sotto Acea

Nelle stesse ore in cui veniva sferrato l’attacco militare contro il Cinema Palazzo, in tante occupazioni abitative della città avvenivano controlli a tappeto di operai e funzionari di Acea che, spesso senza spiegazioni e, talvolta, anche con la prepotenza, hanno cercato di raggiungere i contatori, a loro dire, per effettuare controlli per conto della società e della Prefettura. Tale operazione, e la tempistica, hanno creato grande allarme tra gli e le abitanti delle occupazioni, certamente preoccupatə che potessero essere staccate le utenze, e dunque di rimanere senza acqua né luce nel bel mezzo di una crisi socio-sanitaria di assoluta gravità.

Tale intenzione è stata successivamente smentita dai comunicati di Prefettura e Acea che, tuttavia, non ci hanno certo lasciatə più serenə. Acea infatti è una società emblema della gestione privatistica di un bene essenziale come l’acqua, sancito come diritto umano universale nel 2010 e confermato in Italia dai referendum 2011 come un bene da gestire in forma pubblica e partecipata.

Un bene che invece diventa terreno di contesa sull’ordine pubblico, fonte di profitto anche in tempi di crisi, a scapito della tutela del territorio e di una risorsa finita che andrebbe protetta investendo, ad esempio, su una rete idrica ormai vecchia di decenni. Negli stessi giorni i sindaci della provincia di Roma, con Virginia Raggi in testa, hanno invece votato per un aumento delle tariffe e per un piano economico dell’azienda che garantisce ogni anno circa 130 milioni di dividendi agli azionisti, mentre l’azienda stacca l’acqua per poche centinaia di euro di morosità e cerca di lavarsi la coscienza con un bonus idrico praticamente inaccessibile.

Un bene già fondamentale in tempi “ordinari” e ancor più nel bel mezzo di una pandemia, e che chi vive in alloggi e immobili occupati per necessità rischia di vedersi sottratto a causa della libertà di manovra concessa agli enti gestori nel levare le utenze concessa da parte dell’articolo 5 del Piano Casa Renzi-Lupi.Atto che, come abbiamo già verificato con mano nel 2017 con via Quintavalle e, più recentemente, col Cinema Palazzo, spesso e volentieri è l’anticamera di un intervento di forza pubblica che porti “a termine” il lavoro iniziato dai distacchi. Saremo dunque di nuovo in piazza mercoledì 9 alle ore 11 davanti alla sede centrale di Acea (Piramide) per chiedere alla società quale intenzioni abbia, e per affermare che acqua, luce e residenza sono diritti per tutte e tutti, non una fonte di profitto o materia di ordine pubblico. #RomaInPiazza #AcquaPubblica #BastaDistacchi #Stopsgomberi #noart5#Dirittoallacqua