La lettera riguarda “la definizione di antisemitismo da parte dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) e il modo in cui questa definizione è stata presentata interpretata e applicata in diversi Paesi d’Europa e del Nord America.”
Una lettera che fa grande chiarezza sull’uso proprio della parola antisemitismo. “Non è antisemitismo la critica alla politica di Israele”

Qui sotto la motivazione della “Lettera dei 122 arabi e palestinesi”, il link alla lettera pubblicata su “The Guardian”, il link per aderire.

In calce la lettera con le adesioni pervenute fino ad ora.

Da: …….
Oggetto: Adesione alla lettera dei 122 arabi e palestinesi
Data: 29 dicembre 2020 20:33:45 CET

Vi sottoponiamo la significativa lettera scritta da 122 artisti e intellettuali palestinesi, e di altri paesi arabi, pubblicata il 29 novembre da The Guardian. La lettera riguarda la definizione di antisemitismo ed esprime preoccupazione sull’uso che in Europa e negli Stati Uniti, Governi e Istituzioni fanno della definizione di antisemitismo – e relativi allegati- dellInternational Holocaust Remembrance (IHRA). Tale uso è volto a delegittimare la lotta contro l’oppressione dei palestinesi sotto occupazione e la negazione dei loro diritti.La lettera dei/lle 122 Palestinesi ci sembra particolarmente importante in quanto mentre si esprime nettamente contro l’antisemitismo – purtroppo risorgente in occidente – ne mette in luce l’uso strumentale (uso peraltro criticato anche dal suo stesso estensore Kenneth Stern). Hanno dichiarato il loro appoggio ad essa anche un folto gruppo di ebrei di diversi paesi 
In precedenza già 40 gruppi di ebrei a livello mondiale avevano espresso la loro opposizione all’equazione antisemitismo = critica alla politica di Israele nei confronti dei palestinesi e degli stessi cittadini/e israeliani/e, ad esempio attraverso la legge sullo Stato nazione solo per ebrei.
Infine, la non distinzione tra critica delle politiche di Israele e antisemitismo rischia anche di oscurare la giusta lotta contro l’antisemitismo, che deve fondarsi su ben precisi principi.
Vi invitiamo dunque a leggere la lettera che trovate qui, seguita dalle prime adesioni, e se volete, ad aderire voi stess*.Per firmare basta proseguire con la numerazione e inserire il proprio nome, cognome, la propria professione o i titoli.

Un gruppo di 122 accademici, giornalisti e intellettuali palestinesi e arabi esprime le proprie preoccupazioni sulla definizione dell’IHRA.

 29 novembre 2020, The Guardian

Lettera

Noi sottoscritti accademici, giornalisti e intellettuali palestinesi e arabi, dichiariamo le nostre opinioni riguardo la definizione di antisemitismo da parte dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) e il modo in cui questa definizione è stata presentata, interpretata e applicata in diversi Paesi d’Europa e del Nord America.

Negli ultimi anni la lotta contro l’antisemitismo è stata sempre più strumentalizzata dal governo israeliano e dai suoi sostenitori nel tentativo di delegittimare la causa palestinese e mettere a tacere i difensori dei diritti dei palestinesi. Sviare l’indispensabile lotta contro l’antisemitismo per favorire un tale programma minaccia di svilire questa battaglia e quindi di screditarla e indebolirla.

L’antisemitismo deve essere smascherato e combattuto. Indipendentemente dai pretesti, nessuna espressione di odio per gli ebrei in quanto ebrei dovrebbe essere tollerata in nessuna parte del mondo.

L’antisemitismo si manifesta attraverso generalizzazioni e stereotipi indiscriminati sugli ebrei, riguardanti in particolare il potere e il denaro, insieme a teorie del complotto e alla negazione dell’Olocausto.

Consideriamo legittima e indispensabile la lotta contro tali atteggiamenti. Crediamo anche che le lezioni dell’Olocausto, così come quelle di altri genocidi dei tempi moderni, debbano far parte dell’educazione delle nuove generazioni contro ogni forma di odio e pregiudizio razziale.

La lotta contro l’antisemitismo, tuttavia, deve essere affrontata in modo in termini di principi, onde evitare di vanificare il suo scopo. Attraverso gli “esempi” che fornisce, la definizione dell’IHRA fonde l’ebraismo con il sionismo partendo dal presupposto che tutti gli ebrei siano sionisti e che lo Stato di Israele nella sua condizione attuale incarni l’autodeterminazione di tutti gli ebrei. Siamo in profondo disaccordo con questo. La lotta contro l’antisemitismo non deve essere trasformata in uno stratagemma per delegittimare la lotta contro l’oppressione dei palestinesi, la negazione dei loro diritti e la continua occupazione della loro terra. A tale riguardo consideriamo fondamentali i seguenti principi:

1. La lotta contro l’antisemitismo deve essere condotta nel quadro del diritto internazionale e dei diritti umani. Dovrebbe essere parte integrante della lotta contro tutte le forme di razzismo e xenofobia, compresi l’islamofobia e il razzismo anti-arabo e anti-palestinese. Lo scopo di questa lotta è garantire libertà ed emancipazione a tutte le categorie oppresse. Orientarlo verso la difesa di uno Stato oppressivo e rapace costituisce un profondo stravolgimento.

2. Esiste un’enorme differenza tra una condizione in cui gli ebrei vengono individuati, oppressi e soppressi come minoranza da regimi o organizzazioni antisemite e una condizione in cui l’autodeterminazione di una popolazione ebraica in Palestina / Israele è stata realizzata sotto forma di uno Stato etnico esclusivista e territorialmente espansionista. Così come esiste attualmente, lo Stato di Israele è fondato sullo sradicamento della stragrande maggioranza dei nativi – quella che palestinesi e arabi chiamano Nakba – e sulla sottomissione dei nativi che vivono ancora nel territorio della Palestina storica come cittadini di seconda classe o come popolo sotto occupazione, deprivati del diritto all’autodeterminazione.

3. La definizione di antisemitismo dell’IHRA e le relative misure legali adottate in diversi Paesi sono state utilizzate principalmente contro le organizzazioni di sinistra e quelle per i diritti umani che sostengono i diritti dei palestinesi e contro la campagna per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), mettendo da parte la reale minaccia per gli ebrei, proveniente dai movimenti nazionalisti bianchi di destra in Europa e negli Stati Uniti. La rappresentazione della campagna del BDS come antisemita è una grossolana distorsione di quello che è fondamentalmente un mezzo legittimo di lotta non violenta a favore dei diritti dei palestinesi.

4. L’affermazione della definizione dell’IHRA secondo cui un esempio di antisemitismo è “Negare al popolo ebraico il diritto all’autodeterminazione, ad esempio affermando che l’esistenza di uno Stato di Israele è un’iniziativa razzista” è piuttosto strana. Non si preoccupa di riconoscere che, in base al diritto internazionale, l’attuale Stato di Israele costituisce una potenza occupante da oltre mezzo secolo, come riconosciuto dai governi dei Paesi in cui viene accolta la definizione dell’IHRA. Non si preoccupa di considerare se questo diritto includa il diritto di creare una maggioranza ebraica attraverso la pulizia etnica e se debba essere bilanciato in rapporto ai diritti del popolo palestinese. Inoltre, la definizione dell’IHRA potenzialmente scarta come antisemite tutte le visioni non sioniste del futuro dello Stato israeliano, come la difesa di uno Stato bi-nazionale o democratico laico che rappresenti allo stesso modo tutti i suoi cittadini. Un autentico sostegno al principio del diritto di un popolo all’autodeterminazione non può escludere la Nazione palestinese, né qualunque altra.

5. Crediamo che nessun diritto all’autodeterminazione debba includere il diritto di sradicare un altro popolo e impedirgli di tornare nella sua terra, o qualsiasi altro mezzo per garantire una maggioranza demografica all’interno dello Stato. La rivendicazione da parte dei palestinesi del loro diritto al ritorno nella terra da cui loro stessi, i loro genitori e nonni sono stati espulsi non può essere interpretata come antisemita. Il fatto che una tale richiesta crei ansie tra gli israeliani non prova che essa sia ingiusta, né antisemita. È un diritto riconosciuto dal diritto internazionale come dichiarato nella risoluzione 194 del 1948 dell’assemblea generale delle Nazioni Unite.

6. Rivolgere indistintamente l’accusa di antisemitismo contro chiunque consideri razzista l’attuale Stato di Israele, nonostante l’effettiva discriminazione istituzionale e costituzionale su cui si basa, equivale a garantire a Israele l’impunità assoluta. Israele può così deportare i suoi cittadini palestinesi, revocarne la cittadinanza o negare loro il diritto di voto, ed essere comunque immune dall’accusa di razzismo.

La definizione dell’IHRA e il modo in cui è stata applicata vietano qualsiasi discussione sullo Stato israeliano in quanto basato su una discriminazione etnico-religiosa. In tal modo viola la giustizia elementare e le norme fondamentali dei diritti umani e del diritto internazionale.

7. Crediamo che la giustizia richieda il pieno sostegno del diritto dei palestinesi all’autodeterminazione, inclusa la richiesta di porre fine all’occupazione internazionalmente riconosciuta dei loro territori, alla mancanza di uno Stato e alla deprivazione dei rifugiati palestinesi. La soppressione dei diritti dei palestinesi nella definizione dell’IHRA rivela un atteggiamento di sostegno ai privilegi anziché ai diritti degli ebrei in Palestina invece dei diritti ebraici, in Palestina e, invece della sicurezza ebraica, la supremazia ebraica sui palestinesi. Crediamo che i valori e i diritti umani siano inseparabili e che la lotta contro l’antisemitismo debba andare di pari passo con la lotta a nome di tutti i popoli e gruppi oppressi per la dignità, l’uguaglianza e l’emancipazione.

Prime adesioni dall’Italia:
 Cristina Alziati, Poetessa e traduttrice

  1. Cristina Alziati, Poetessa e traduttrice
  2. Roberto Beneduce, Antropologo, Docente Universitario,
  3. Luciano Canfora, Storico
  4. Luciana Castellina, Giornalista e scrittrice
  5. Alessandra Farkas, giornalista e scrittrice
  6. Iaia Forte, Attrice
  7. Giorgio Forti, Docente Universitario Emerito,
  8. Luciana Galliano, Musicologa
  9. Domenico Gallo, Magistrato
  10. Giovanna Marini, Cantautrice,Musicista
  11. Citto Maselli, Regista
  12. Monica Maurer, regista
  13. Tomaso Montanari, Storico dell’Arte
  14. Alberto Negri, Giornalista
  15. Moni Ovadia, Attore, Cantante, Musicista e Scrittore
  16. Livio Pepino, Magistrato
  17. Nicola Perugini, Docente Universitario
  18. Marco Revelli, Docente Universitario
  19. Annamaria Rivera, Antropologa, Docente Universitaria
  20. Eric Salerno, Giornalista
  21. Salvatore Settis, Archeologo e Storico dell’Arte
  22. Giuliana Sgrena, Giornalista e scrittrice
  23. Gianni Tognoni, Membro Agenzia del Farmaco e Segretario Tribunale dei Popoli
  24. Angelo D’Orsi, storico             
  25. Francesco Pallante, costituzionalista
  26. Simona Taliani, antropologa docente universitaria
  27. Marco Martinelli, drammaturgo e regista
  28. Ermanna Montanari, attrice e scenografa
  29. Marco Paolini drammaturgo e attore
  30. Daniele Sepe musicista
  31. Enrico Pugliese docente universitario emerito
  32. Gabriele Usberti, docente universitario emerito
  33. Rosita Di Peri, politologa, docente universitaria
  34. Andrea Domenici, ricercatore universitario
  35. Silvia Tagliacozzo Balit
  36. Andrea Anastasio
  37. Paola Rivetti, docente universitaria
  38. Wasim Dahmash, docente universitario 
  39. Lorenzo Casini, Università Messina
  40. Estella Carpi, University College London 
  41. Luisa Moruzzi, insegnante
  42. Manuela Bono, insegnante di inglese e bartender, Savona, Italia
  43. Paola Manduca, Genetista , Genova, Italia
  44. Elisa Giunchi, docente universitaria
  45. Angelo Baracca, prof. di Fisica
  46. Enrico Calamai 
  47. Chiara Dimase
  48. Franco Milanesi, saggista 
  49. Sancia Gaetani, nutrizionista
  50. Alberto Clarizia, docente di Fisica
  51. Fausto Gianelli, avvocato
  52. Pasquale Martino, docente e saggista,Bari
  53. Albertina Cuppini, Bologna
  54. Maria Francesca Gulotta, docente liceale, Milano 
  55. Vesna Scepanovic, giornalista, Torino
  56. Daniela Pioppi, docente universitaria 
  57. Karim Metref, educatore, giornalista. 
  58. Locatelli Pierluigi
  59. Fabrice Olivier Dubosc, psicoanalista, etnoclinico
  60. Ireo Bono, medico, Savona
  61. Giovanna Lelli, ricercatrice, Università Cattolica di Lovanio, Belgio
  62. Marina Forti, giornalista e scrittrice
  63. Marlène Micheloni, sociologa in pensione (Università di Neuchâtel e Ginevra, Svizzera)
  64. Dorys Contreras, psicologa
  65. Gabriella Rossetti, Già docente universitaria antropologia 
  66. Miriam Garavaglia
  67. Gianni Fossati
  68. Fabio Cani, Direttore Ecoinformazioni
  69. Giampaolo Rosso, Presidente Arci Como
  70. Diego Ianiro, docente, Napoli
  71. Daniele Barbieri, giornalista, Imola
  72. Alchesay Rinaldi Castro 
  73. Daniela Dimase
  74. Antonio Vermigli, direttore In Dialogo
  75. Giuseppe Bruzzone
  76. Franco Berardi, saggista
  77. Loretta Mussi, dirigente medico di Sanità Pubblica
  78. Michele Citoni, Roma
  79. Francesco Masala, Cagliari, insegnante
  80. Ada Sacchi, Roma
  81. Angelo Orientale
  82. Marina Collaci, giornalista, Roma 
  83. Francesco Andreini, insegnante
  84. Susanna Sinigaglia, pubblicista, Milano
  85. Marcella Saddi Cagliari
  86. Yula Sambuy, Biologa, Roma
  87.  Stefano Pantezzi, Avvocato, Trento
  88. Maria Teresa Messidoro vice presidente Lisangà culture in movimento
  89. Ugo Usseglio, contro tutti i fascismi
  90.  Giuseppe Callegari Mantova
  91. Filippo Bianchetti, medico Varese
  92. Alessandro Gemmiti – Essere Umano
  93.  Simona Sermoneta
  94. Carmela Ieroianni Milano
  95. Giovanni Acquati Inzago
  96. Gabriella Bernieri Milano 
  97. Claudia Berton verona, insegnante e scrittrice
  98. Daniela Deho, Bergamo, insegnante. 
  99. Rosanna Lauro Cagliari
  100. Ettore Acocella, cooperante, Roma
  101. Brunella Pepori 
  102. Antonia Sani, docente materie letterarie
  103. Michele Perchiazzi
  104. Slvano Rigotti  . Torino
  105. Giorgio Treves, regista
  106. Piera Redaelli, traduttrice
  107. Nadia Pagani, Università di Bologna
  108. Allan Christensen, professore emerito, università John Cabot
  109. Fiorenzo Fantaccini, docente Università di Firenze
  110. Ugo Giannangeli, avvocato
  111. Diego Bombardelli, insegnante
  112. Pier Giorgio Righetti, Politecnico di Milano
  113. Giovanni Mottura, sociologo, Università di Modena e Reggio Emilia
  114. Serafina Esposito, Essere Umano, Cagliari
  115. Luigi Cazzato, docente Università di Bari
  116. Roberto Bertilaccio, insegnante in pensione
  117. Giusy Checola
  118. Giulia Maria Gallotta
  119. Raya Cohen, storica
  120. Sergio Durante, musicologo, Unipd
  121. Giuseppe Acconcia, giornalista e docente universitario
  122. Robert Jennings, docente Università di Milano (in pensione)
  123. Paolo La Spisa, Università di Firenze
  124. Marco Ramazzotti Stockel, consulente x sviluppo rurale
  125. Antonio Fantoni, Professore Emerito della Sapienza
  126. Sandro Tripepi, Università della Calabria
  127. Raffaele Porta, Biochimico, docente Università di Napoli Federico II
  128. Paolo Ramazzotti, economista, Università di Macerata
  129. Vincenzo Pezzino, docente universitario di Medicina in pensione, 
  130. Margherita Gaetani
  131. Pietro Deandrea, Università di Torino
  132. Aldo Lotta , traduttore
  133. Antonella Picchio, IAFFE (International Association for Feminist Economics)
  134. Giovanni Esposito
  135. Marco Zannetti, docente universitario emerito
  136. Giuseppe Cederna, attore
  137. Marina Vitale, anglista (Napoli)
  138. Marcello Albanello
  139. Cristina Stevanoni, già docente all’Università di Verona.
  140. Marina Premoli, traduttrice
  141. Gabriele Noferi, psicologo
  142. Luca Tranchini, docente universitario
  143. Joan Haim, tutor, Milano
  144. Federico Lastaria, docente universitario, Milano.
  145. Federico Zanettin, docente universitario
  146. Flavia Zucco, già dirigente di ricerca CNR
  147. Stefano Morosetti, già docente della Sapienza
  148. Gianni Bottigliero, O.S.S., Padova
  149. Rodolfo Delmonte Università Ca’ Foscari
  150. Lia Forti, Ricercatrice, Università dell’Insubria
  151. Prof. Nicola Franco Parise, Accademia dei Lincei,
  152. Chiara Maritato, assegnista di ricerca, Università di Torino
  153. Monica Zoppè, Ricercatrice Biologa, CNR, Milano
  154. Paola Sacchi, antropologa, Università di Torino
  155. Loris Campetti, giornalista e scrittore
  156. Guido Viale, pubblicista
  157. Paolo Pavan, architetto
  158. Adel Jabbar, sociologo
  159. Elana Ochse, docente universitaria 
  160. Margherita Caporusso, medico
  161. Marco Ammar, docente universitario
  162. Marco Buttino, storico
  163. Gianni Piazza, sociologo
  164. Jacopo Tolja, Sorano
  165. Elena Mengheri
  166. Francesco Giordano . Educatore
  167. Bruno Bertolini, Roma
  168. Rosa Virtù, educatrice
  169. Miryam Marino, scrittrice
  170. Marzia Casolari, storico, docente universitaria
  171. Maria Nadotti, saggista
  172. Mariateresa Crosta, ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, Torino
  173. Antonello Boassa, scrittore, Cagliari
  174.  Maria Perino, docente universitaria,Torino 
  175. Sandro Triulzi, storico
  176.  Lorenzo Girodo, musicista
  177.  Alessandro Portelli, Università La Sapienza, Roma
  178.  Anita Sonego Co presidente Casa delle Donne, Milano  
  179.  Gianna Morgantini, insegnante, Milano
  180.  Manuela Pennasilico, insegnante
  181.  Cecilia Dalla Negra, giornalista
  182.  Vincenza Pezzuto, Presidente la Casa delle Artiste
  183.  Alberto Giasanti Docente universitario Milano Bicocca
  184.  Laura Morini
  185.  Floriana Lipparini
  186.  Silvana Magni
  187. Gabriella Grasso, Parallelo Palestina
  188. Alessandro Corsi, docente universitario, Torino
  189. Elisabetta Visalberghi, ricercatrice
  190. Andrea Balduzzi, ricercatore in pensione, Università di Genova
  191. Francesco Vacchiano, ricercatore, Università Ca’ Foscari di Venezia
  192. Silvia Tarantola, insegnante
  193. Roberta Bono, insegnante, Savona
  194. Maria Grazia Campari avvocata, Firenze
  195. Mari Casalucci, attivista ecotransfemminista
  196. Nada Pretnar, insegnante, Trieste
  197. Enrico Campofreda, giornalista
  198. Claudia Maria Tresso, docente, Università degli Studi di Torino
  199. Giampiero Ruani, Dirigente di Ricerca
  200. Angela Dogliotti, insegnante, Torino
  201. Haidi Gaggio Giuliani, pensionata, Genova
  202. Angelo Gaccione, scrittore, Milano
  203. Grazia Cantoni medico in pensione
  204. Guido Ortona, Università del Piemonte Orientale (in pensione)
  205. Enzo Barone
  206. Sergio Perri psicanalista, Milano
  207. Mauro Corali, agente di Commercio Como
  208. Anna Bruna Albanello, insegnante in pensione
  209. Nicoletta Cerrani, psicologa, Milano
  210. Nicola Melis, docente universitario, UniCa
  211. Marina Cavallini, consulente
  212. Cristiana Cavagna, traduttrice, Torino
  213. Nicoletta Pirotta
  214. Nadia De Mond, insegnante
  215. Elena Medi, sociologa, fisioterapista di comunità (in pensione)
  216. Anna Invernizzi, giornalista
  217. Marina Medi, insegnante