Pubblichiamo una lettera  scritta da un maestro elementare che ci è arrivata tramite WhatsApp

“Capiamoci: è assolutamente legittimo avere dubbi su cosa votare perché la questione non è affatto semplice.
Votare una riforma è votare per un cambiamento e io non difendo di certo l’esistente.
Tuttavia da decenni sappiamo sulla nostra pelle che alcune cosiddette riforme sono in realtà vere proprie controriforme con cui si può andare di male in peggio.

Apparentemente la riforma colpisce la cosiddetta casta dei politici riducendone drasticamente il numero.
Per chi in questi anni ha subito drammatici tagli, parlo del numero degli occupati nel settore pubblico e privato, del potere di acquisto dei salari e delle garanzie e diritti, (tagli giustificati sempre da ragioni economiche e di contenimento della spesa) grande è la tentazione di dare una bella sforbiciata ai politici che questi tagli hanno in grande maggioranza operato o avvallato, pur mostrandosi spesso assenteisti, corrotti e tra i più pagati al mondo.

Il problema è che questa modifica alla nostra Costituzione non colpisce l’oligarchia ed i sui privilegi ma la rappresentanza politica dei semplici cittadini e dei lavoratori.
Non colpisce i privilegi della casta, semmai la riduce di numero rendendola quindi oligarchia ancora più ristretta e separata dai cittadini. Le indennità ed i privilegi, che potevano essere facilmente e drasticamente ridotti con una legge ordinaria, non vengono minimamente toccati.

Perché la riduzione dei parlamentari nuoce alla democrazia e rafforza il potere dell’oligarchia?

Se si riducono deputati e senatori, i collegi elettorali diventeranno molto più grandi e serviranno molti più voti per essere eletti.
La campagna elettorale dei candidati qualora, come molti di noi auspicano, venisse reintrodotto il voto di preferenza, diventerebbe estremamente costoso e fuori dalla portata dei cittadini e cittadine comuni che pur preparati volessero concorrere alle elezioni.

Sarebbero favoriti i candidati ricchi, quelli amici dei ricchi, per non parlare di quelli sostenuti dalle varie mafie che controllano il territorio mentre sarebbero sfavoriti i candidati espressione di lotte territoriali, sociali o di carattere sindacale, apprezzati da una cerchia di persone limitata rispetto ai voti che occorrerebbero per farsi eleggere.
Se rimanessero invece le liste bloccate i diversi partiti privilegerebbero senza dubbio i candidati meno critici e con autonomia di pensiero e favorirebbero invece i più fedeli alla dirigenza del partito se non addirittura al suo segretario.

A mio parere diventerebbe più difficile il ricambio dei parlamentari e si ridurrebbero i giovani (salvo i figli o le amanti di Tizio o di Caio).

Le cose devono quindi cambiare ma nella direzione opposta a quella  qualunquista, demagogica e oligarchica propugnata da una riforma che non a caso era nel programma elettorale della Lega (omettendo il fatto che fosse uno dei punti del programma eversivo della P2 di Licio Gelli).

Si dovrebbero ridurre indennità e privilegi dei parlamentari e reintrodurre una legge elettorale proporzionale senza sbarramento ed un maggior accesso dei media di tutte le forze politiche anche quelle minori e nuove… ovviamente quelle che siano fedeli alla Costituzione ovviamente (essendo vietata dalla Costituzione la ricostituzione del Partito fascista e dalla legge Mancino la propaganda razzista e piú recentemente quella omofoba).

Insomma per me questa riforma costituzionale è una truffa.
Sono un maestro elementare non un politico di professione e per difendere i miei diritti di cittadino e di lavoratore voglio che cambino molte cose… ma nella direzione opposta e quindi, convintamente, voterò NO.